lunedì 22 luglio 2013

IREN : NERVI SCOPERTI - M5S Genova




Dopo il Consiglio del 18 Luglio vale la pena spendere due parole in più per spiegare le ragioni dell'Ordine del Giorno presentato dal Movimento 5 Stelle e per trarre le dovute conclusioni politiche. Come abbiamo già sostenuto precedentemente non ha senso una nuova Governance se non c'è un nuovo Piano Industriale e questo Piano DEVE inderogabilmente segnare una svolta nella gestione di IREN. Per cui cosa c'è di meglio se non partire proprio dalla "Mission" della Partecipata?
Il Gruppo IREN fa dello sviluppo sostenibile, dell'efficienza energetica e della tutela ambientale, uniti all'innovazione tecnologica e ad una particolare attenzione ai territori in cui opera, i propri caratteri fondamentali."
Ecco le ragioni della Premessa:
far ripartire IREN dal Compito che gli è stato affidato.
La risposta della Maggioranza, tranne i Consiglieri Bruno e Pastorino, è stata di diniego.
Di diniego verso le linee esistenti, verso il contenuto del nuovo statuto e verso il risultato dei referendum di Giugno 2011.
Siamo tanto per cambiare al comportamento bipolare nell'azione della Maggioranza:
sono riusciti a votare contro lo scopo stesso di IREN!
Si è assistito a un' interruzione di mezz'ora per consentire alla Maggioranza di comprendere concetti banali e terra-terra, Noi non abbiamo mai eccessive attese e quindi voliamo bassi ma non basta! e a un intervento del Capo Gruppo S. Farello del PD surreale:
non si può dare indirizzi al Piano Industriale perché questo Piano non c'è.
Ohibò ma non è compito dell'azionista dare indirizzi prima che il Piano sia formato?
E come si potrebbe emendare un Piano successivamente all'approvazione del C. d. A.?
La verità è che IREN e le altre partecipate sono il vero "nervo scoperto" del PD e di questa Amministrazione!
Molto meno stupefacente è il comportamento della Lista Doria a nostro avviso sempre più allineata ai "desiderata" del PD, almeno questa volta, rispetto ad altre occasioni, ci sono stati risparmiati le Belle Parole e i Gesti Dissociati dei suoi Consiglieri.
Altro capitolo sono i Dividendi di IREN, formati anche dalle bollette gonfiate da tariffe non rispettose dei citati risultati referendari (+22% circa) e a cui il Sindaco, amante probabilmente del Beau Geste, ha rinunciato.
Qui noi Genovesi siamo proprio "cornuti e mazziati",i Dividendi (circa 12 milioni di €) si formano con bollette gonfiate e poi, quando potremmo godere un minimo del ritorno economico che avrebbe consentito di contenere magari l'aumento dell'IMU, ci si rinuncia.
Si dovevano tutelare gli interessi dei Creditori cioè le Banche; come se quei 12 milioni di € salvassero una società piagata da 2,5 miliardi di deficit.

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