venerdì 12 luglio 2013

Carlo Felice, note per evitare il De profundis del nostro teatro - M5S Genova


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Con il termine sacrificio si intende uno sforzo e, unitamente, una rinuncia a qualcosa in vista di un fine. Nel caso dei lavoratori del Teatro Carlo Felice , il fine (nel biennio 2010/2012) era, come oggi, salvare il teatro dal default. Il sacrificio erano, come oggi, i Contratti di Solidarietà. Da questo sacrificio il Teatro ha incassato circa 9 milioni di euro, che evidentemente non sono bastati a risanarne il bilancio. A nostro avviso, a fronte di un sacrificio, si devono proporre garanzie sostenibili ed efficaci. Cosa che, fino ad ora, non è avvenuta.
Veniamo all'oggi.
Il Teatro è nuovamente in default perché questi 9 milioni sembra siano stati utilizzati per la spesa corrente.
Inevitabilmente, sorgono svariati interrogativi:
- Secondo l'accordo sindacale controfirmato dalle parti relativo al 2012 il Consiglio di Amministrazione si impegnava a reperire finanziamenti privati per un valore di circa 4 milioni di euro, ci è riuscito? Sembra di no...
- Nel 2013 si è fatto ricorso a nuove produzioni e ripreso allestimenti costosi, perché, data la conclamata indigenza?
- Durante i 2 anni di CDS non si è avviata la riorganizzazione del teatro e del lavoro, come mai?
Pensiamo siano piuttosto ovvi i motivi per cui i lavoratori rifiutano l'idea di un altro anno (l'ultimo possibile per legge) di CDS. Non si fidano della controparte. E come dargli torto! Chiedono garanzie patrimoniali, in primis, il celeberrimo bilancio consuntivo dell'anno corrente (vorrebbero tanto sapere, nello specifico, come sono stati investiti i loro 9 milioni!), una programmazione triennale basata sulle risorse interne al teatro e la presenza di una rappresentanza dei lavoratori all'interno del CDA ( visto il loro ruolo di "azionisti"). Non ci sembrano richieste fuori dal senso...anzi! Come cittadini, crediamo che un teatro come il nostro vada salvaguardato, avviando una gestione più oculata, al fine di non perdere un potenziale culturale ed economico per tutta la città. Si dovrebbe avviare una seria promozione dello stesso sia nelle scuole, sia creando sinergie con altri teatri europei e sviluppando progetti ad hoc per valorizzare eventi come il Premio Paganini, il Festival dei Balletti di Nervi...La lirica deve uscire dai suoi luoghi abituali e creare commistioni con altre realtà culturali cittadine e non. Insomma deve partecipare attivamente a produrre cultura.
Il Comune e la Regione devono decidere se credere al rilancio del Carlo Felice come volano per l'economia e la Cultura non solo di Genova e agire risolutamente di conseguenza. Se così è, allora palesino in modo chiaro ed inequivocabile la loro posizione. Lo devono ai lavoratori e alla cittadinanza tutta.
(Emanuela Burlando)

Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle di Genova

3 commenti :

  1. Brava Emanuela! Mi piacerebbe che il Sindaco facesse suoi questi quesiti e li volgesse al CDA e al sovraintendente Pacor, traendo lui, e chi per lui ha così bene operato, le necessarie e opportune conseguenze. Anche perchè, sarebbe opportuno che così gravi destini ricadessero in primis su chi ha responsabilità di indirizzo e di gestione e non solo e soltanto sui lavoratori che già hanno dato!
    Andrea De Marco

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  2. bellissimo articolo brava ema ....dopo il nostro consiglio di ieri in Valpolcevera usciremo con qualche bel articoletto.

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  3. SONO PORCATE NOTE DA ANNI E GIA' DENUNCIATE NEL 2007 ALLA PROCURA DI GENOVA.............quindi a giugno del 2012 denunciavo pubblicamente i "ladri" CON NOME E COGNOME.
    http://www.retelevante.com/2012/06/carlo-felice-come-si-ruba-il-danaro.html
    Dopo lo "scandalo" Ferrari e altri mi denunciavano....
    http://www.retelevante.com/2012/07/carlo-felice-aggiornamentodel-25-luglio.html

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