lunedì 13 maggio 2013

LEGGERA CONTROTENDENZA

E' di pochi giorni fa la notizia di una nuova emergenza rifiuti, stavolta proveniente dal Nord Europa: in Norvegia, Svezia e Danimarca, infatti, NON HANNO PIU' SPAZZATURA! Con una raccolta differenziata ed un riciclaggio al 98% è venuto a mancare il "nutrimento" per i pochi inceneritori locali, i quali verranno smantellati, come da direttiva UE, entro il 2020, e pertanto sino a quella data qualcosa la dovranno pur fare. Negli stessi giorni, l' Italia, la Liguria, e nello specifico la Provincia di La Spezia si muovevano in LEGGERA CONTROTENDENZA: in quello che un tempo era il polmone agricolo della Repubblica di Genova la municipalizzata ACAM, che in regime di MONOPOLIO provinciale su servizi come acqua, gas e gestione rifiuti ha accumulato un debito di oltre MEZZO MILIARDO, si appresta ad investire QUINDICI MILIONI (CHE NON HA!) per realizzare una gigantesca discarica...Il sito scelto è l' area di Mangina, nel cuore della Val di Vara, un sito AGRICOLO, prospicente la ben nota Valle del biologico, e come se non bastasse A RISCHIO IDROGEOLOGICO, in quanto a ridosso del fiume. Per questi stessi motivi l' area era stata regolarmente esclusa da qualsivoglia progetto di stoccaggio rifiuti, ma adesso l' azienda, al fallimento per esser stata usata come un bancomat dalla politica locale, ha fretta. Nel Piano Industriale sommariamente illustrato in questi mesi (in realtà un mesto piano di ammortamento del debito, volto più a salvare i demolitori della società che la società stessa) si insiste su due concetti:
1: La cosiddetta chiusura del ciclo dei rifiuti, ovvero lo stoccaggio "di servizio" (qualunque cosa voglia dire) del rifiuto trattato dagli impianti della Provincia e del surplus della differenziata. Peccato che gli impianti provinciali abbiano funzionato in maniera che è eufemistico definire opinabile e che la differenziata non arrivi al 40%! La chiusura del ciclo sarebbe prevista dal Piano Provinciale (per la cronaca la Provincia di La spezia è commissariata), piano che onestamente pare uscito dalle pagine di Dickens, risultando su più punti platealmente obsoleto.
2: La remuneratività del ciclo dei rifiuti stesso. Questo punto mette onestamente i brividi: infatti, non essendo previsto un ciclo virtuoso del rifiuto, un suo recupero e riciclaggio commerciale, l' unico modo per rendere remunerativo il ciclo sarebbe lo stoccaggio di massa, proveniente forse anche da fuori Provincia. Che La Spezia sia destinata a diventare la pattumiera d' Italia? Chi ci guadagna davvero? Le BANCHE, padrone del debito ACAM, che interessi hanno? Aggiungiamo inoltre come non venga neppure presa in considerazione l' idea di investire su un piano di riciclaggio e recupero spinto, sul modello Vedelago o europeo, modello più ECONOMICO, foriero di nuovi POSTI DI LAVORO, più rapido (per la discarica ci vorrebbero ANNI!), ecologico e che non distruggerebbe l' ambiente e l' economia di una valle. Quanto lavoro si perderebbe distruggendo la Val di Vara, la Valle del Biologico? La politica locale, che su ACAM ha immense responsabilità, TACE E ACCONSENTE, si fa scudo dei lavoratori ACAM a rischio, usandoli come ostaggio per giustificare l' ennesimo scempio. In LEGGERA CONTROTENDENZA, IO NON STARO' ZITTO!

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